Docenti: Maura Carbone, Manuela Buda
Informazioni generali
Introduzione:
Dal mese di Gennaio 2024 i 15 alunni della classe 2B e i 14 alunni della classe 2C del Circolo Didattico Cesena 2, del plesso Dante Alighieri hanno partecipato al progetto Innova-mente 2024. Questa opportunità è stata accolta con grande entusiasmo, la voglia di
programmare e creare un micromondo attraverso un nuovo linguaggio ha reso più stimolante l’apprendimento.
Dinamiche:
Gli alunni hanno lavorato in gruppi da 2, utilizzando un tablet a coppia. Hanno saputo collaborare in modo equilibrato e attivo, cercando strategie e soluzioni per raccontare le loro storie. Dopo una breve introduzione alla piattaforma SNAP! Build your own blocks e ai
blocchi da utilizzare e alle loro caratteristiche, gli alunni hanno imparato ad utilizzare questo nuovo linguaggio sperimentando in modo pratico la consequenzialità dei passaggi necessari per far fare o far dire qualcosa al proprio personaggio. Il progetto è durato 13 ore
complessivamente fra le due classi, le docenti coinvolte sono state Manuela Buda (tecnologia) e Maura Carbone (scienze)
Realizzazione
In accordo con la metodologia EAS, nei primi mesi del nuovo anno scolastico è stata progettata una fase preparatoria al progetto Innova-mente che ha visto i bambini e le bambine delle classi coinvolte, approcciarsi al coding e alle sue dinamiche attraverso il lavoro manuale del telaio. Hanno realizzato così i loro primi manufatti, tessendo ed intrecciando ordito e trama. Questo laboratorio pratico è durato fino alla fine dell’anno scolastico. La tessitura è un’arte affascinante per i bambini: l’intreccio dei fili e il meccanismo ripetitivo con cui si ottiene la trama è ai loro occhi un gioco interessante e che dà risultati
tangibili, infatti essi ne sono risultati molto orgogliosi. La creazione di questi manufatti ha migliorato la coordinazione visiva-manuale e il loro bagaglio di conoscenze e dal punto di vista relazionale ha esercitato la pazienza per la tempistica da rispettare nella coppia di lavoro infatti ha portato alla consapevolezza del rispetto dell’altro favorendo il peer tutoring. Ha insegnato a gestire l’errore: se la tessitura non risultava corretta, bisognava sfilare ciò che era stato fatto per ripartire con nuovi intrecci, senza scoraggiarsi. Gli alunni, quindi, sono arrivati pronti al lavoro di coppia e alla condivisione dell’obiettivo comune, due requisiti essenziali per la realizzazione dello step successivo, il micromondo.
Da Gennaio 2024 sono partiti gli incontri con Ylenia per la realizzazione dei micromondi la cui parola-chiave è stata CICLO:
- dell’acqua per la 2°C
- della vita per la 2°B
Inizialmente gli argomenti sono stati studiati ed approfonditi in classe ed è stato anche realizzato un lapbook per organizzare gli apprendimenti anche da un punto di vista visivo. Successivamente si è pensato ad un approccio digitale e interdisciplinare. Le illustrazioni dei micromondi sono state realizzate dagli alunni, ognuno ha disegnato sé stesso ed ha interpretato un piccolo dialogo insieme ad un compagno. Poi si è proceduto a sincronizzare le entrate e le uscite dei personaggi con i dialoghi nelle vignette e con gli elementi naturali, anch’essi disegnati dai bambini, che contribuivano alla descrizione.
La ricaduta pedagogica sulle classi è stata notevole sotto vari aspetti. La meta-competenza acquisita, ha favorito forme di apprendimento attivo e costruzione della conoscenza, ricorrendo al coding e alla tecnologia come strumento utile per lo studio e la comprensione di concetti; tutto ciò ha inoltre contribuito a far riflettere sulla capacità di arricchire i contenuti con informazioni o disegni e a comporre l’unità del progetto finale partendo dai piccoli pezzi strutturati da ogni gruppo di lavoro. Ma la vera conquista è risultata, ancora una volta, la considerazione dell’errore: non più inciampo e fine del percorso, ma punto di partenza per promuovere un apprendimento che renda fervida la fantasia. Tornare indietro, analizzando i passi fatti, scoprire dove si annida l’errore e riflettere su come risolverlo per andare avanti scoprendo nuovi percorsi.
Conclusioni:
I 14 gruppi hanno collaborato in maniera attiva, esercitando competenze sociali come la collaborazione ed il confronto. Anche il problem solving ha trovato un ampio esercizio e la modalità con cui gli alunni hanno affrontato, analizzato e risolto le varie problematiche ha notevolmente contribuito a rafforzare il gruppo di lavoro e la crescita personale. Tutto ciò è stato visibile nei mesi successivi al progetto; infatti è stata osservata una maggiore predisposizione alla collaborazione e intermediazione tra pari anche in quegli alunni con fragilità relazionali. Un ultimo, ma fondamentale obiettivo era il superamento degli stereotipi di genere che ancora relegano il femminile alla manualità ed il maschile alle scienze ed alla tecnologia. Come previsto abbiamo visto tutti, maschi e femmine, appassionarsi in egual modo tanto alla tessitura, quanto al lavoro in digitale. Questo è un obiettivo importante anche nella prospettiva del superamento del gender gap che ancora condiziona profondamente l’accesso delle ragazze alle discipline STEM. Lo svolgimento del progetto è stato scorrevole e lineare, era diventato un appuntamento fisso della settimana scolastica ed era tanto atteso dai bambini.
Il momento di riflessione meta-cognitiva, reflective learning, è stato davvero interessante:
tutti si sono dichiarati entusiasti di questa nuova versione digitale degli apprendimenti ma anche orgogliosi di aver portato a termine in autonomia un’impresa così interessante. I bambini hanno inoltre riconosciuto una crescita emotiva significativa soprattutto nella gestione delle dinamiche sociali di gruppo.
A volte inciampo
a volte vado
ma non importa
intanto vado.
A volte tremo
di insicurezza
e ho bisogno
di una carezza.
A volte aspetto
poi faccio un balzo
se cado ancora
poi mi rialzo.
Io ho un trucco
per avanzare:
non ho paura
di inciampare.